Codice Etico

BAMBINI ED EDUCATORI AL CENTRO

Per Rugbio la figura dell’educatore e formatore è centrale. Su di essa investiamo costantemente in formazione in quanto è la principale figura di contatto con i nostri atleti, piccoli o grandi che siano. A loro dobbiamo garantire una corretta crescita motoria e stimolarne la partecipazione in modo da lavorare alla cooperazione e alla collaborazione.

La squadra della sostenibilità

Per noi lo sport è una piattaforma sostenibile, sia in termini sociali che ambientali. Dedichiamo maggiori attenzioni alla formazione psicomotoria dei ragazzi invece che alla loro specializzazione. Valorizziamo nei cosiddetti terzi tempi l’alimentazione sana (macedonie di frutta a fine allenamento, succhi, cibo biologico di produzione locale a Km0) e promuoviamo la compartecipazione organizzativa: chiediamo ai formatori puntualità, di non fumare nelle aree di allenamento e gioco, di comunicare apertamente qualsiasi disagio nel lavoro al fine di affrontare insieme i problemi.

Sostegno dentro e fuori dal campo

Dal rugby abbiamo fatto nostro il concetto di “sostegno alla famiglia”. Sul campo significa andare in aiuto dei compagni per mantenere il possesso della palla; fuori, invece, significa concedere a tutti le stesse opportunità, senza preferenze o limiti.

Per questo il costo annuale delle attività è popolare e accessibile, il più basso comparato alle altre società. Questo è possibile grazie alla presenza del nostro fondo sociale che ci permette anche di iscrivere gratuitamente minori con situazioni familiari o economiche difficili che rischierebbero altrimenti di non avere accesso all’attività sportiva. 

Carta dei valori

  1. I ragazzi sono sempre tutti convocati per la partita di campionato. La Polisportiva si propone soprattutto degli obiettivi educativi.
    È importante allenare la partecipazione e alimentare l’entusiasmo del bambino. Cercare sempre di assecondarlo per sostenerne il lavoro psicomotorio che gli chiediamo. Per questi motivi non facciamo selezioni e convocazioni. I bambini giocano tutti.
  2. Alleniamo a dare tutto, a mettersi a disposizione dei compagni per arrivare a perdere e vincere insieme, uno degli aspetti formativi più importanti nel gioco di squadra. In altre parole educhiamo al confronto.
  3. Nel nostro progetto sportivo gli educatori/allenatori sono figure importanti, su cui investiamo seguendo soprattutto un progetto sugli schemi motori al fine di garantirne una crescita sportiva indipendente dallo sport praticato. Cerchiamo di non specializzarli.
  4. Stimoliamo i ragazzi ad essere responsabili della struttura e dell’equipaggiamento di gioco (riordinare il campo a fine partita, non gettare oggetti per terra, non dimenticare materiale tecnico per la partita, prendersi cura dei propri indumenti). È molto importante che i genitori li affidino agli educatori negli spogliatoi, salvo mettersi a disposizione come accompagnatori nelle varie categorie degli sport. 
  5. Gli allenamenti di rugby e calcio sono per scelta dell’associazione sempre su terreno naturale e si svolgono anche con pioggia e freddo. Per rinforzare il metabolismo dei bambini invitiamo a dotarli degli indumenti necessari a combattere i periodi più freddi.
  6. Gli adulti devono sostenere positivamente la partecipazione dei ragazzi, insegnando loro a rispettare regole e arbitro (anche quando sembra ingiusto). Dire bravo ad un avversario e non arrabbiarsi con un compagno di squadra per un errore reale o presunto sono gli aspetti più corretti per giocare ad uno sport di squadra.
  7. Arrivare puntuali aiuta ad allenarli.
    Abituiamo i bambini a chiamare gli educatori/allenatori quando sono in ritardo o non possono partecipare ad allenamento o partita.
  8. Un adulto che tifa contro l’avversario o si esprime in modo troppo colorito può essere allontanato dal campo, senza che questo in alcun modo pregiudichi la partecipazione al gioco del figlio.
  9. Le chat servono per le comunicazioni ufficiali e non devono e non possono degenerare in un’agorà di sfogo. È una questione di educazione. Un colloquio privato tra direzione sportiva o direzione tecnica è ancora oggi la soluzione migliore.
  10. Aiutare non è mai un reato, ma soddisfazione enorme in un progetto che vuol soprattutto mantenere la propria piattaforma.
  11. Ricordate che i vostri figli hanno diritto a pensare di essere dei campioni impareggiabili. Voi no. Cercate solo di far sì che possano imparare divertendosi e facendo nuove amicizie.
  12. Se vinceremo campionati e tornei, faremo una grande festa. Se non accadrà, faremo una grande festa comunque.

il Presidente
ssd Polisportiva RugBio

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