Novembre rappresenta per noi la fine dell’anno e, dunque, l’epilogo; ma, come spesso succede, non si tratta di titoli di coda. L’epilogo apre le porte a nuovi inizi, alle prospettive future, alle promesse e proposte per il nuovo anno a venire.
Innanzitutto, nonostante il campionato cittadino termini questo mese, gli allenatori hanno deciso, insieme alle bambine, di continuare a dare gli allenamenti fino a Natale, approfittando del tempo libero delle vacanze per raccogliere nuove adesioni e dare allenamenti più intensivi. Molte ragazzine passeranno di categoria, e così vogliono sfruttare questo mese a disposizione per cominciare a prepararsi, chi per la under12 e chi per l’under14.
Io invece, che mi dedico soprattutto agli abbracci e alle scartoffie, mi sto occupando, durante gli allenamenti, del senso di appartenenza dei nuovi arrivati e, fuori dal campo, del riconoscimento ufficiale della squadra presso la Direzione cittadina del Ministero della Gioventù e dello Sport.
Abbiamo infatti effettuato una prima registrazione della squadra presso la Direzione metropolitana di Maputo, che ci ha consegnato una bella dichiarazione timbrata (i timbri qui sono sacri, se hai il timbro allora puoi andare ovunque) che recita così:
“Si dichiara che il Nucleo di Rugby del quartiere Magoanine B è un’organizzazione sportiva che sviluppa attività di carattere sociale e promuove attività sportive senza fini lucrativi. Si pretende ufficializzare il Nucleo di Magoanine B affinché gli vengano concessi appoggi e facilitazioni. Il presente Nucleo è registrato alla Direzione Sportiva della città e iscritto all’Associazione di Rugby di Maputo”.
detta così so che può sembrare una cosa piccola, ma rispetto alla fluidità e informalità degli eventi e organizzazioni mozambicane, bisogna riconoscere che è un bel passo avanti, sia da un punto di vista di tutela della squadra, sia da un punto di vista di accesso a opportunità future: poter partecipare a bandi e concorsi, e avanzare delle specifiche richieste alla direzione sportiva provinciale.
Nonostante il campionato di rugby di Maputo veda la partecipazione di sette nuclei sportivi, solo un paio sono già registrati ufficialmente (cioè, c’hanno il timbro). Infatti, quando sono andata alla direzione sportiva, sono stata ricevuta da una segretaria che non sapeva cosa fosse il rugby – e neanche dicendole la frase magica “il pallone a forma di pane” che qui fa capire a tutti cosa sia il rugby, non sapeva di cosa si trattasse.
Il funzionario da cui mi ha mandato, il signor Watara, invece, lo sapeva eccome, perché ha vissuto quattro anni in Sudafrica, e si è dimostrato ben contento che qualche altro nucleo venisse a presentarsi e a richiedere il timbro.
Solo che, oltre al timbro, io volevo anche richiedere la loro disponibilità a collaborare in certi ambiti, primo tra tutti la questione delle visite mediche di idoneità sportiva per gli atleti. Non potevo fare altro che raccontargli le intenzionalità sociali del rugby a Magoanine B, fargli vedere il rugby come uno strumento socio-educativo che permette di coinvolgere e raggiungere altre sfere del crescere e dell’educare, dello stare insieme e del prendersi cura. Se chi gioca a rugby a Magoanine B, ma in generale in tutta Maputo, avesse la possibilità di accedere a delle visite mediche sportive complete, sarebbe un bel gesto da parte della Direzione e un’importante conquista per il mondo dello sport.
Il signor Watara si è dimostrato, ancora una volta, contento all’idea di accogliere la richiesta, e di poter mettere altri timbri. Ha accennato alla proposta di concordare con il centro di salute del quartiere una tariffa agevolata per fare le visite mediche ai giocatori.
Intanto abbiamo registrato la squadra (con tanto di specifica sull’aspetto sociale del nostro nucleo) e, siccome anche nelle Direzioni dei Ministeri novembre è il mese delle scorpacciate di manghi e degli epiloghi annuali, ci siamo dati appuntamento al principio del prossimo anno per approfondire il progetto sulla salute.